Erich Fried: Was es ist

![Erich Fried](/wp-content/fr6_342_500.jpg @alignright)Igår blev det kanske för melankoliskt här under pausträdet så idag söker jag mig ett annat spår. Ni får ”Was es ist” av Erich Fried att läsa. Den är språkligt så enkel att en översättning väl är onödig. Den skulle bli nästan exakt likadan på svenska. Lika tätt knuten och lika halsbrytande modig.

Es ist Unsinn
sagt die Vernunft
Es ist was es ist
sagt die Liebe

Es ist Unglück
sagt die Berechnung
Es ist nichts als Schmerz
sagt die Angst
Es ist aussichtslos
sagt die Einsicht
Es ist was es ist
sagt die Liebe

Es ist lächerlich
sagt der Stolz
Es ist leichtsinnig
sagt die Vorsicht
Es ist unmöglich
sagt die Erfahrung
Es ist was es ist
sagt die Liebe

2 kommentarer till “Erich Fried: Was es ist”

  1. ciao, sono rossella, ti ringrazio infinitamente per ciò che mi hai scritto sul blog.. 🙂
    esattamente dovrei fare recensioni su romanzi italiani del Novecento e dell’Ottocento? O anche di secoli precedenti? l’idea mi piace molto, fammi sapere qualche info in più 🙂 ti lascio il mio recapito: rossellaiannone@email.it

  2. Cara Bodil, ho provato a navigare nel sito ma purtroppo non conoscendo lo svedese non sono riuscita a districarmi tra i post.. sono mortificata..
    Posso però chiederti se avete già trattato di autori come Eduardo De Filippo (un autore teatrale che si è fatto conoscere un po’ in tutto il mondo, ha anche collaborato con Pirandello), oppure poeti come Camillo Sbarbaro, Dino Campana, Guido Gozzano.. (ti faccio i nomi di questi poeti perchè in genere sono poco studiati anche in Italia). Poi vediamo.. di autori contemporanei v’è Margaret Mazzantini (ha vinto il Premio Strega nel 2002 con ”Non ti muovere”), c’è Stefano Benni (una scrittura molto particolare la sua, non fa che giocare con le parole, ne inventa di nuove, e poi i suoi romanzi sono sempre una denuncia contro la società, ma mai in maniera banale o noiosa o pretenziosa, anzi; infatti è amato dalla critica ma è amatissimo anche dalle nuove generazioni)..
    credo che siano conosciuti all’estero autori come invece Pavese, Moravia, Pasolini, Pirandello.. tra i poeti credo lo stesso valga per Montale, Ungaretti..
    Ah, una cosa decisamente importante è un testo che esula dalla pura letteratura, ma ugualmente godibile, ed è ”La terra del rimorso”, scritto dal più grande etnologo italiano, Ernesto De Martino. E’ lo studio sul fenomeno meridionale (ed in particolare Salentino)del Tarantismo; a questo testo si son rifatti persino gli studiosi di danza, non è solo legato ad un fatto antropologico insomma, nè è d’interesse solo meridionale, benchè si tratti di un fenomeno tipico del Salento appunto.
    Se poi credi possa essere più proficuo andare a ritroso.. non so, c’è Cecco Angiolieri a cavallo tra il Duecento e il Trecento, Lorenzo De’ Medici nel Quattrocento.. insomma.. dimmi tu 🙂 la cosa mi entusiasma moltissimo, perciò come mi dai l’ok scrivo e ti spedisco tutto 🙂
    a giugno mi laureo in Lettere Moderne, ho poi studiato danza classica (e contemporanea, moderna, hip hop, di carattere..) per 18 anni, ho conseguito un diploma e ora da tre studio presso l’Accademia Nazionale di Danza (anche se quest’anno ahimè, per laurearmi all’università ho dovuto interrompere l’Accademia). Quindi non so.. dimmi tu ed io scrivo 🙂
    con simpatia
    Rossella

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